
LA SCUOLA: IL DISCOUNT DELLA CULTURA!
La scuola che forma, la scuola che istruisce, la scuola che prepara alla vita non esiste più! È morta e sepolta e ha lasciato il passo alla “scuola delle illusioni”, che fa intravedere le cose e illude lo studente di essere un “genio”, quando in realtà non lo è.
La scuola delle illusioni fa assaporare un mondo edulcorato, molto lontano da quello reale. Ci si affanna per fare progetti, competizioni, premi e gare, capaci di destare meraviglia, ma è un sistema scolastico vuoto e inconsistente. È una scuola dove si fa di tutto, tranne formare i ragazzi ad affrontare le sfide della vita. Dimenticando che la vera sostanza della scuola è quella di puntare alla formazione umana e intellettuale degli studenti. Quella di insegnare le competenze di base, le conoscenze essenziali per poter affrontare adeguatamente un percorso universitario o un lavoro.
Nel nostro paese l’istruzione è stata annientata. Gli studenti escono impreparati dai percorsi scolastici, con l’illusione e l’arroganza di sapere! Se pensiamo che la scuola rappresenta un “asset” fondamentale per lo sviluppo di una comunità, e che la sua capacità di formare adeguatamente i giovani è un indicatore del grado di civiltà di un paese, in Italia siamo messi davvero male!
Nella comparazione a livello internazionale, gli studenti italiani mostrano gravi insufficienze nella preparazione. Conoscono sempre meno la lingua italiana, non sanno più leggere e scrivere correttamente. Basta leggere il testo di una petizione lanciata su Facebook da un gruppo di studenti a ottobre 2021, con cui viene richiesto al Ministro Bianchi l’eliminazione delle prove scritte agli esami di maturità 2022, per capire che a scuola non si insegna a scrivere bene!
L’inarrestabile dequalificazione che ha subito la scuola italiana è sicuramente da imputare, in primis, alla classe politica. Ma corresponsabile è una cultura che ha ritenuto di dover eliminare ogni forma di meritocrazia, in quanto elemento di discriminazione sociale. Una cultura che ha attribuito alla scuola un ruolo fondamentalmente assistenzialistico, piuttosto che di crescita culturale e civile e di maturazione di uno spirito critico.
Una cultura talmente radicata da generare un’idea di scuola come “servizio da erogare” in funzione delle esigenze del “cliente-studente”! Si assiste quotidianamente all’incapacità di “sopportare” ed elaborare fallimenti scolastici, da parte di studenti sempre meno disposti al sacrificio e ad accettare che per raggiungere dei risultati bisogna “faticare”!
Una cultura che ha portato ad una didattica depurata da difficoltà concettuali e sempre meno orientata allo sviluppo di strumenti critici, invasa da tutte le educazioni del mondo (alla salute, alla legalità, all’ambiente, alla sessualità, all’uguaglianza, alla diversità, etc. etc.), a scapito dei più importanti contenuti disciplinari!
Ciò che conta è la soddisfazione del “cliente-studente”. Non bisogna assolutamente perderlo! Se il “servizio” erogato dalla scuola costa troppo il cliente si rivolgerà ad un altro discount della cultura, dove troverà un prezzo più basso!
Abbiamo urgentemente bisogno che la scuola torni ad essere una “palestra di vita”, perché un sistema scolastico dequalificato, non è in grado di fornire gli strumenti culturali necessari ad affrontarla, e perché una buona scuola è fondamentale non solo alla crescita dei singoli, ma alla crescita sociale ed economica dell’intero paese.
Attenzione, che ad una scuola debole corrisponde un paese altrettanto debole!