Quelli della luce in fondo al tunnel…
Molti leader negli anni, in un mondo caratterizzato da una crescita esponenziale delle relazioni e della interconnessione, e quindi della complessità, hanno dichiarato di saper vedere la luce in fondo al tunnel. Che occhio!
Pare che si siano sbagliati. La previsionalità di lungo periodo fallisce nei sistemi particolarmente complessi, quali i sistemi socio-economici moderni.
Occorre rinunciare all’illusione di gestire un eccessivo grado di complessità sociale, per limiti discendenti dalla teoria dei sistemi complessi (effetto farfalla). Se le tecnologie ICT possano essere uno strumento effettivo per mantenere tale livello di complessità, sarà la storia a dimostrarlo. Non vi è dubbio che ridurre il livello di complessità/entropia apporta ordine e stabilità al sistema. La complessità può e deve essere risolta ogni qual volta sia possibile attuare scelte di “divide et impera” e/o secondo l’adagio “cosa fatta capo ha”.
Mantenere un tasso di complessità eccessivo per tempi troppo lunghi, genera fenomeni “a valanga” che scaricano turbolenza e tendono a “resettare” il sistema. Purtroppo gli effetti del “reset”, come quello attuale, generano criticità e danni, e pertanto andrebbero perlomeno evitati!
Il classico processo lineare di ideazione, progettazione, implementazione di politiche dall’alto, non risulta più sufficiente a promuovere e garantire l’adozione di innovazioni sociali e il benessere. Il processo lineare può essere efficiente per la realizzazione di opere infrastrutturali ma non è adeguato a gestire processi di sviluppo tecnologico o di innovazione sociale.
La co-creazione è uno degli strumenti che consente di gestire la complessità, grazie all’agire collaborativo. La co-creazione consente di superare l’approccio partecipativo puro, che viceversa tende a creare infodemia, senza incidere sul contesto reale. I processi partecipativi tradizionali si basano su un approccio top-down, più che sulle reali esigenze e richieste dei cittadini.
Co-Design e co-creazione, pur rientrando tra le metodologie di partecipazione si configurano, invece, come uno strumento innovativo, in grado di gestire la complessità dei processi decisionali.