
Il Mantra della marginalità territoriale
Occorre interrogarsi se un territorio dotato di assets climatici, ambientali, culturali, paesaggistici e di operosità delle genti, possa svuotarsi naturalmente, o viceversa se siamo in presenza di “forze” che lo svuotano. Non siamo in presenza di una cultura nomade, quanto in presenza di una tradizione culturale abituata a “coltivare il proprio giardino”. Una matrice culturale curiosa e che tende ad abbracciare il cambiamento: “De’ Remi facemmo ali al folle volo”.
Appare quindi strano che un siffatto territorio possa subire processi di declino e di depauperamento spontaneo! Viceversa, anche in considerazione della posizione geografica, il territorio (Sud Italia) tenderebbe spontaneamente a popolarsi e a progredire come sempre è stato nella storia.
Osservando i singoli fenomeni, comportamenti e attori, ci si accorge che non si tratta di forze esogene occasionali, bensì di sistemi di potere espressamente costruiti, anche con il contributo di forze endogene asservite, allo scopo di sfruttare e depauperare il territorio dei propri assets (umani, ambientali, etc.).
D’altra parte, occorre interrogarsi su come, a seguito di una crisi economica sistemica e globale, la resilienza del tessuto economico e sociale del Meridione sia superiore, nonostante tutto!
Significativo che nonostante il mantra perpetrato a tutti i livelli istituzionali e di governo in merito ad una posizione periferica e marginale del Sud e del Salento, la resilienza del tessuto economico e sociale del Meridione, in un momento di crisi economica e sistemica globale, è risultata superiore a quella di altri territori. Non risulta che il Salento, ed il Sud in generale sia periferia del mondo, visto che la gran parte del traffico mondiale delle merci, passa a poche miglia dalla costa! Non si capisce per quale strano accidente della storia, la posizione baricentrica al centro del Mediterraneo sia diventata per taluni periferia. Va da sé che non si tratta di una periferia geografica, ma di una ponderata scelta politica.
Il pre-concetto di periferia è talmente radicato nelle istituzioni, che ad oggi non si è modificato nemmeno di fronte ad un nuovo modello di lavoro basato sulla rete, sullo smart-working, sul “South working”, che, sparigliando le carte, permette una connessione diretta con qualsiasi angolo del mondo.
Lo svuotamento del territorio dei propri assets umani ed imprese a chi può giovare? Il crollo del prezzo degli immobili a chi giova? La chiusura delle attività commerciali a chi giova? Facciamoci una domanda e diamoci una risposta!
In conclusione, lo svuotamento di un territorio ricco di assets naturali, posizionali, culturali, ricco di “arti e mestieri”, non è frutto del caso, ma di specifiche scelte politiche, di portatori di interesse e di azioni di involuzione culturale, sostenute da campagne di manipolazione mediatica.
La soluzione è quella di creare strutture e opportunità di lavoro che favoriscano il rientro del capitale umano, ponendolo a servizio del territorio.